Una zattera simbolica per dedicarsi il tempo di giocare, creare, sperimentare liberamente senza fretta e con piacere.

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Una serata al mese.

Poi uno sceglie se venire sempre o quando può.

E chi ancora non si sente pronto, rimandi pure, ancora un po’.

Sulla zattera dell’arte terapia non ha senso salire per forza, bisogna averne voglia, bisogna scegliere di dedicarsi del tempo.

Per fare?

Per ascoltare, per sentire, per lasciarsi andare. Per giocare, liberare mani e piedi e cominciare a camminare. Simbolicamente. Senza biglietti, senza bagagli ingombranti, senza cartine. Quello che serve, quando serve, si può creare durante il viaggio.

Nulla è indispensabile per la partenza, basta esserci, volerci essere. E allora se sei bravo a disegnare, bene, siamo felici, ma anche se proprio sei negato, nessun problema: chi l’ha detto che devi disegnare? Puoi anche prendere un filo e farlo muovere nel vento, sai quante forme si creano così?!luna

E se ti piace l’arte, ottimo! Piace anche a noi. Ma se non ti è mai interessata più di tanto, sai che c’è? Nulla. Quando e se ti andrà, potrai scoprirla, magari grazie a una storia o a qualche illustrazione particolarmente affascinante, suggestiva, evocativa. Perché sulla zattera ci sono un sacco di libri, anzi albi. Illustrati. Perché l’accostamento tra immagini e parole oppure tra immagini e silenzi, misto al suono delle pagine che si voltano con ritmi sempre nuovi e diversi, per noi è magia. Una magia simile a quella che abbiamo dentro, che viene fuori attraverso emozioni e autenticità e che si afferma attraverso i sensi, attraverso il contatto e  l’esperienza diretta.

Così, durante una serata di arte terapia, ci si concede e ci si dedica tempo. Da adulti, con lo spirito bambino. Da grandi, per tornare a sentirci piccoli e assaporare la semplice bellezza quotidiana. Quella che appare, quella che non crea scalpore, quella che c’è. Quando proviamo a volerci bene senza pretese per come siamo. Quando liberiamo lo sguardo dai vizi di una quotidianità frenetica e a volte troppo impegnativa. Quando troviamo uno spazio per respirare piano.

colorisuneroSì, sulla zattera, si respira piano. Chi vuole parla, chi non ne ha voglia ascolta. Chi vuole fa, chi preferisce sta a guardare, cercando la posizione più comoda. E intanto vibra. Di luce, diretta o riflessa

Mentre il gruppo stesso vibra. Accogliendo, proteggendo, sostenendo un processo creativo di condivisione, armonia, piacere, talvolta fastidio forse (se serve), ma anche emozione, bellezza. Energia.

 

I membri del gruppo, lavorando in sinergia, la coltivano, l’energia.cropped-20151118_141918-1-1.jpg

L’incontro, il rispecchiamento, la contaminazione, il dialogo verbale o non verbale, creano nuove possibilità, alimentando gli sguardi con differenti prospettive.

E allora, il 23 febbraio, giornata dedicata al risparmio energetico, da Umpalumpa Officina di storie e colori, si spegneranno le luci esterne e s’illumineranno le luci interne di chiunque avrà voglia di sperimentare l’arte terapia.

Attraverso un simbolico cammino dalla terra alla luna, daremo vita a un’immagine corale, capace di dare senso e valore alla nostra quotidianità e proveremo a trovare quel ritmo, quel colore, quel gesto o quella forma che sapranno farci stare bene semplicemente. Somigliandoci. Rappresentandoci. Raccontandoci. Qui e ora. E poi, chissà, forse anche domani e dopo…

Per informazioni, iscrizioni e curiosità contattateci quanto prima: abbiamo pochissimi posti.

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