Percorsi e progetti

Nella sezione I nuovi viaggi della zattera trovate tutti gli eventi in programma, qui proviamo invece a darvi un’idea di ciò che significa salire sulla zattera o scegliere di partecipare a un incontro o ad un percorso in Atelier.

PERCORSI DI ARTETERAPIA IN GRUPPO

La Zattera dell’Arteterapia: ovunque e per chiunque.

Il come e il perché li definiamo insieme.

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La Zattera dell’Arteterapia è un vero e proprio atelier di arteterapia itinerante, che posso allestire in qualsiasi spazio specifico, dotato di acqua e servizi igienici (scuole, biblioteche, spazi gioco, stanze in oratori, giardini…), per proporre percorsi di gruppo.

Ogni percorso viene progettato e organizzato a seconda della fascia d’età dei partecipanti, del tipo di gruppo e della richiesta.

Il setting è allestito con materiali scelti di volta in volta dall’arte terapeuta, per stimolare la libertà espressiva e la creatività spontanea, garantendo il senso di contenimento e assicurando a ciascun partecipante, oltre che al gruppo stesso, quei livelli di ordine, coerenza e armonia necessari per affrontare con serenità un viaggio tra le pieghe del caos interiore.

Fin dal primo incontro, l’arteterapeuta favorisce l’esplorazione sensoriale, in un clima di gioco e scambio mediato da forme, consistenze e tonalità di vario genere. Viene così stimolata quella naturale spinta a creare che consente ad ogni membro del gruppo di manifestare emozioni attraverso più o meno semplici segni, gesti, suoni o movimenti.

Fondamentale è la presenza: esserci nel qui e ora, all’interno di un contesto condiviso con altre persone, con la voglia di stare e sostare in uno spazio simbolico neutro, in cui fare esperienza, al fine di scoprire, accogliere e sostenere l’espressione del proprio mondo interno.

In un primo momento di accoglienza, attraverso una storia, un piccolo gioco o una lettura, i membri del gruppo sono chiamati a presentarsi proprio per rivelare questa scelta di esserci; quando ognuno comincia poi ad acquisire una fiducia di base, sia verso l’ambiente, sia nei confronti delle altre persone presenti (arte terapeuta, eventuali tirocinanti, altri membri del gruppo), può dedicarsi alla sperimentazione dei diversi materiali, sia artistici, che di recupero o di uso comune (fili, stoffe, cartoni, sabbia, riso, pasta). Questi stimoli, vecchi e nuovi, suggeriscono così numerose scoperte e svariate modalità d’azione. L’arteterapeuta, vigile e accorta testimone di quanto accade sulla sua zattera, si preoccupa di accogliere, sostenere, rispecchiare e proteggere il processo creativo di ciascuno, al fine di consentire un cammino personale intenso e significativo che si declina su un piano simbolico, mantenendosi in quella terra di mezzo che si colloca tra la realtà interna individuale e la realtà esterna condivisa.

P_20180518_155701In questo spazio l’essenziale non è tanto l’esito della creazione, quanto il processo creativo stesso, il contatto diretto con la materia con le conseguenti emozioni emergenti. Non ci si impegna quindi per creare “lavoretti belli da portare a casa”, ma per favorire la voglia di scoprire, creare, giocare con tutto ciò che è affascinante e procura sensazioni di benessere, divertimento, conquista.

I partecipanti, attraverso opere del tutto personali e spontanee, possono affermare, proprio in questo modo, la propria presenza all’interno del gruppo, lasciare la propria traccia, scoprirsi, ritrovarsi, acquisire nuove immagini di se stessi e sviluppare diverse abilità, grazie al confronto, alla condivisione e al sentirsi in gioco.

Obiettivo principale dell’arteterapia di gruppo è offrire, fin dai primi anni di vita, degli spazi per sé“ protetti e contenuti, in cui ciascuno, vivendo e sperimentando nuove sensazioni ed emozioni, possa cominciare a sentire quel “mondo interno” assolutamente personale che è la sua stessa essenza in formazione.

La libertà d’azione e l’assenza di giudizio, costantemente contenute e monitorate dall’arte terapeuta, permettono ai membri del gruppo di scoprire con serenità tutti i rischi e i vantaggi dei propri tentativi e ciò consente l’acquisizione graduale e appagante di un senso di fiducia verso di sé e verso le proprie specifiche risorse.

Ogni opera realizzata va rispettata e accolta per la sua semplice bellezza, unica e originale. Perché unico ed originale è ciascuno di noi.

Partecipare ad un percorso di gruppo significa scegliere un’esperienza che implica lo scambio, il contatto e l’incontro con l’altro.

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A volte però, per prenderci cura di noi stessi, abbiamo bisogno di un’attenzione unica e speciale e allora un percorso individuale di arte terapia si rivela più adatto ad aiutare quella persona in quel un momento specifico.

Arteterapia individuale: per chi e perché?

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“… Senza nessun bisogno di affrettarsi. Nessun bisogno di mandare scintille.

Nessun bisogno di essere altri che se stessi ….”

 Virginia Woolf

L’arteterapia individuale può rappresentare un’occasione di cura e conoscenza di sé per chiunque.

Per intraprendere un percorso di questo genere non è necessario essere bravi a disegnare o avere ottime abilità manuali: la sola dote essenziale è quella creatività che si mette in atto spontaneamente “facendo” e non vi è persona che ne sia sprovvista.

Gli incontri individuali, pensati sia per bambini che per adulti, garantiscono la possibilità di sentirsi pienamente accolti e favoriscono il giusto contenimento, soprattutto in situazioni di difficoltà a livello comunicativo e relazionale, nei casi in cui il linguaggio verbale risulti compromesso, in seguito a eventi traumatici o in momenti particolarmente difficili e delicati.

Attraverso la manipolazione, il disegno, il gioco e la sperimentazione, la persona potrà entrare in contatto con se stessa“buttare fuori” e scaricare la pesantezza accumulata e affrontare i nodi o i problemi con uno sgurado diverso. In questo modo si porranno le basi per trovare nuove strategie e favorire un miglioramento della qualità di vita.

Muovendosi nell’area non verbale dell’esperienza, ovvero in un’area primitiva e immediata, infatti, l’arteterapia permette di esprimere vissuti e sentimenti in modo semplice e diretto, partendo dall’esperienza autentica, veicolata dall’utilizzo creativo dei diversi materiali a disposizione.

Nello spazio protetto, contenuto e accogliente della seduta individuale, il paziente avrà la sensazione di “sbarcare su un’isola” in cui poter giocare liberamente, sfogandosi, divertendosi e incontrandosi senza sentirsi giudicato, né in qualche modo ostacolato dalla presenza di altri.

Le forme, i colori, il gesto creativo, il coinvolgimento sensoriale e, di conseguenza, i prodotti artistici realizzati, diverranno “voci” per esprimere ciò che le parole non possono o non riescono a dire e per contattare anche le emozioni difficili come la rabbia, la paura, l’ansia ecc…

L’incontro arteterapeutico in cui ci si sporca, ci si sfiora, ci si scruta, ci si annusa o si è semplicemente insieme, in uno spazio creativo, è un momento fortemente carico di senso a livello simbolico.

L’arteterapeuta, compagna di viaggio attenta, rispettosa e non invadente, cercherà di garantire che il paziente possa essere protagonista dell’avventura straordinaria e unica che lo riguarda nel qui ed ora, affinchè continui ad esserlo in ogni momento della propria quotidianità.

I primi 3-4 incontri, sia con un bambino che con un adulto, saranno essenziali per stabilire quella relazione di fiducia necessaria per intraprendere un processo terapeutico.

Solo dopo un’attenta osservazione della persona nei suoi primi approcci ai materiali e al setting specifico, l’arteterapeuta valuterà il tipo di intervento adatto a rispondere ai bisogni emergenti del paziente.

Nel caso in cui siano i genitori a chiedere un percorso per il figlio, sarà cura dell’arte terapeuta accogliere le richieste dei famigliari, mantenendo sempre il rispetto e la tutela dei bisogni personali espressi dal bambino-paziente durante ogni seduta.

Questo presuppone che la famiglia sia pronta a concedere al figlio l’opportunità di vivere “la propria personale avventura”, offrendogli un canale comunicativo nuovo e aprendosi ad un più autentico ascolto non giudicante ma accogliente.

Spesso i “non detti” pesano più di tante parole; provare a dargli voce attraverso le immagini, è un modo per conoscerli, alleggerirli, provare a comprenderli ed elaborarli.

Il compito dei genitori quindi, sarà quello di valorizzare e incoraggiare le esplorazioni del bambino simbolicamente rappresentate da opere non necessariamente “belle” o gratificanti, poiché maggiore interesse ci sarà negli “spettatori”, maggior coinvolgimento, piacere e possibilità di miglioramento si avranno nel bambino.

Non dimentichiamo che intraprendere un viaggio, significa anche portare con sé le persone importanti.

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Ecco alcuni esempi di percorsi proposti negli ultimi anni:

  • “In gita con la bacchetta magica” una mattina speciale per le famiglie del nido
  • Una notte in baita con l’arte terapiaserata e pernottamento con prima colazione per mamme e bambini tra storie, sperimentazioni creative, natura e coccoleschermata-2016-11-16-alle-11-53-04
  • Arte terapia presso la Scuola primaria… dal gioco creativo, le emozioni in gioco.

*  “Creiamo insieme tra emozioni e colori”: arte terapia per genitori e bambini in età prescolare

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* “IMPARIAMO DAI PICCOLI”: ciclo di incontri per genitori e bambini da 1 a 5 anniimpariamoSchermata 2015-02-13 alle 15.06.52

*”1,2,3… Mamma tocca a te!” – un viaggio che profuma di libri, poesia  e colori riservato alle mamme: a Clusone (BG), presso Umpalumpa Libreria dei bambini

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* Percorsi di arte terapia per bambini della Scuola dell’infanzia:

 “Scegliere, creare, disfare e sentire”

Un viaggio di sperimentazione e scoperta per bambini curiosi e creativi

 

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