Chi sono

Eccomi, sono Michela: la Michela dei colori o la Michy del bosco, dicono gli affezionati.

Laureata in Scienze dell’Educazione presso l’Università degli Studi di Verona e diplomata arteterapeuta presso l’Associazione Art Therapy Italiana di Bologna, vivo da anni in provincia di Bergamo, con la mia famiglia, tanti colori, una buona dose di caos e molti libri.

La passione per l’Arte nelle sue diverse sfumature, l’amore che coltivo fin da bambina per il teatro,
la poesia, l’illustrazione e la letteratura per l’infanzia e la convinzione che la creatività sia il tratto distintivo capace di caratterizzare ogni singola persona, mi hanno condotta verso la specializzazione in arteterapia prima e verso l’introduzione della lettura espressiva di albi allustrati con o senza parole all’interno dei miei percorsi.
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Il mio modo di fare arteterapia (e di essere arteterapeuta) parte prima di tutto dal desiderio di valorizzare la creatività spontanea di cui ciascuno è dotato, al fine di trasformare la vita stessa in arte di viverSi.

Ho scelto la formazione Quadriennale promossa dall’Associazione Art Therapy Italiana principalmente  per l’approccio psicodinamico e per l’attenzione dedicata al linguaggio corporeo, primo strumento di comunicazione autentica.

14212723_10211134942359587_2642646825744280463_nPer molti anni ho lavorato come educatrice (cominciando ad essere sempre di più anche arteterapeuta) principalmente presso un centro diurno per persone adulte con disabilità, attraversando costantemente i territori dell’arte e della libera sperimentazione, occupandomi di attività di inclusione, socializzazione, integrazione e valorizzazione delle risorse individuali.

Ora lavoro principalmente con famiglie, minori e adolescenti, provando a sostenere e coltivare, in questi difficili e complicati spazi di crescita, l’unicità, l’autenticità e il rispetto. Di Sé e dell’altro.

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Durante la formazione in arteterapia ho avuto due figli (che presto sono diventati tre) e ho quindi cercato di intrecciare i miei bisogni professionali con quelli di mamma, dedicandomi principalmente ad atelier di arteterapia per bambini, donne in gravidanza, mamme e coppie madre (o padre)/figlio.

Tuttavia, nel corso degli anni, mi sono resa conto di come l’arteterapia sia trasversale e possa essere utilizzata veramente con qualsiasi tipo di gruppo o persona.

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Ho proposto laboratori per anziani, ho seguito e seguo individualmente diverse persone con bisogni speciali, autismo o disturbi post traumatici da stress; organizzo incontri di formazione per educatori, insegnanti, genitori e professionisti di vari settori, giornate di arteterapia per gruppi di giovani, adulti, famiglie, bambini o chiunque volesse provare a migliorare la qualità della propria vita attraverso questo straordinario strumento espressivo e comunicativo.

Da giugno 2016 a marzo 2019 ho scelto un porto sicuro per la mia zattera e ho allestito un piccolo Atelier di arteterapia presso Umpalumpa Officina di storie e colori, a Clusone (BG), in via Querena 42.

Immersa in questo delizioso angolo di mondo, che condividevo con una straordinaria compagna di viaggio, continuavo a comporre, preparare e proporre assaggi, percorsi, workshop e semplici favolose avventure al profumo di arte terapia aperte a chiunque avesse avuto voglia di dedicarsi spazio, attenzione e cura da solo o in compagnia.

Poi, a un certo punto, il desiderio di spazio e il bisogno di libertà hanno preso il sopravvento e ho deciso di salpare per tornare in mare aperto, con i miei colori sottobraccio e le mie borse tra le mani. Così sono rimasta per un po’ senza uno spazio fisso e ho seguito il bisogno di muovermi verso le persone proponendo un’arteterapia all’aperto, a domicilio o nei luoghi del cuore: su misura, senza fretta e in sintonia.

Nonostante il mio setting preferito resti quella natura amica che ci permette di vivere esperienze profonde con semplicità, immediatezza e spontaneità, ora, finalmente, sono riuscita ad allestire il mio atelier a Piario (BG) e da qui riparto ogni volta, con la voglia di respirare emozioni, intensità e profonda leggerezza.    P_20170422_102537.jpg

La Zattera dell’Arteterapia va dove la porta il vento, potremmo dire, trasformandosi in una straordinaria opportunità di crescita per chiunque desideri mettersi in contatto con i propri vissuti e le proprie emozioni, soprattutto in quei momenti e in quelle situazioni in cui le parole non bastano, infastidiscono o potrebbero risultare fuorvianti.

L’utilizzo dei diversi materiali (sia artistici che di recupero) in un setting protetto, stimolante, non giudicante ma giocoso e accogliente, permette di manifestare parti più o meno nascoste di sé.
Lasciare un segno su un foglio, plasmare una materia, realizzare una piccola opera, sono quindi esiti di un processo creativo che può svelare, contenere o rispecchiare esperienze intense e profonde pronte ad essere affrontate, elaborate o integrate quanto meno a livello simbolico.

Se, per dirla come P. Klee, “l’arte rende visibile ciò che non sempre lo è”, l’arteterapia è quindi un ottimo modo per prendersene cura con piacere, emozione e profonda leggerezza.

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6 commenti Aggiungi il tuo

  1. Mario ha detto:

    Bene, una donnina speciale su cui si puo’ contare!

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  2. Stefano ha detto:

    Semplicemente invitante ed entusiasmante. Stefano V

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    1. michela ha detto:

      Che bello! Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

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  3. arttherapyit ha detto:

    bello il tuo blog!!!! , sempre un piacere salire sulla tua zattera…

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  4. arttherapyit ha detto:

    sono melania….

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