Sembra il ronzio di qualche insetto strano ma in realtà è l’incontro di due mondi che si compensano: quello suggestivo e incantato di Sara, con la sua Umpalumpa officina di storie e colori e quello sfumato e cangiante della mia zattera dell’arte terapia.
Dopo una serie di incontri fra donne in cui alcune passeggere lamentavano la difficoltà di concedersi, a casa, il tempo e lo spazio per liberare la creatività, abbiamo sentito l’esigenza di creare una sorta di ponte, simbolico e invisibile, che potesse offrirsi sia come culla che come custode e testimone di connessioni, dialoghi, giochi e avventure straordinarie.
L’abbiamo chiamato SmuZ perchè siamo fans della creatività spontanea, ci piacciono le storie che provengono da incontri apparentemente casuali tra natura, arte, passione e voglia di scoprirsi e ci affascina il qui e ora: quel presente che lascia liberi i sentimenti e prova a prendersi cura del mondo interno senza troppi pensieri e con tanta anima (con – testa e + cuore direbbe qualcuno).
Un nome corto e immediato, che suona come una formula magica pronta ad illuminare preziosi frammenti d’ispirazione per trasformarli in scrigni portatili d’emozioni.
Perchè nella quotidianità frenetica e iperstimolante spesso facciamo fatica a vivere creativamente, scoprendo, indagando e coltivando il mondo che abbiamo di fronte come facevamo nei primissimi istanti di vita. E allora ci chiediamo come mai è diventato così faticoso e complicato esplorare, sorprendersi, meravigliarsi semplicemente.
Potremmo provare a spiegarlo per giorni, dando la colpa alla società, al progresso, alla crisi o chissà a cos’altro, ma ciò che importa a noi in questo momento è come ritrovare quella spensieratezza leggera e delicata che permette di ossigenare corpo e spirito con piccoli gesti che fanno bene.
Scegliamo con cura tante cose carine che catturano i nostri sguardi e fanno venire voglia di giocare, le dividiamo spargendole qua e là per poi raggrupparle lasciandoci guidare dall’istinto e dal desiderio di armonia.
Una sorta di componimento poetico visivo-emotivo e SmuZ… eccoli i nostri scrigni portatili d’emozioni.
Semplici rettangoli di stoffa diventano il nido di alcuni oggetti, simbolici ed evocativi, che chiedono di lasciare tracce attraverso le forme, le sfumature e i fogli che per caso o per fortuna, sono capitati proprio lì dentro.
La scelta di ogni accostamento è fonte di dialoghi significativi (per lo più silenziosi) e attenzioni particolari: immaginiamo, fantastichiamo, proviamo e riproviamo, finchè non abbiamo la sensazione che ci sia tutto ciò che serve per iniziare un viaggio.
A quel punto prendiamo un filo, chiudiamo un sacchetto e quello scrigno è pronto a partire.
La forza che caratterizza ogni SmuZ sta “tra le righe” del tempo che passa e s’intravede nell’emozione che accompagna il gesto di apertura di questo regalo dall’aria un po’ vintage, che profuma d’infanzia, lenti respiri e magia.
SmuZ è un po’ il “kit d’emergenza” dell’Officina, da tenere in borsa o nel cassetto per avere sempre a portata di mano una straordinaria oasi generativa.
Per dedicarci attenzione rilassandoci possiamo colorare un albo illustrato o lasciarci coccolare dalle sinuose linee di un mandala, ma per sentire profondamente ciò che avviene dentro di noi o per provare a dare forma a emozioni e fantasie, abbiamo bisogno di un luogo protetto e accogliente in cui depositarli senza paura.
A qualcuno capiterà una piuma, a qualcun’altro una conchiglia e a qualcun’altro ancora una pietra o un frammento di corteccia: piccoli portali per mondi magici in cui rifugiarsi in cerca di sè.
Non ci resta che augurarvi buon viaggio e aspettare di ricevere le foto delle vostre creazioni!
P.S.
Se volete rendere ancora più significativo questo gioco un po’ magico, aprite un albo che vi piace e lasciatevi guidare dai suoi risguardi per comporre la vostra immagine… Noi facciamo così e ci divertiamo tantissimo a creare nuove storie ogni volta.